Storia Degli Agglomerati
Origini Degli Agglomerati
Come dicevamo gli agglomerati, sono definiti come Regioni costituite dall'insieme di edifici con le città come centro di riferimento regionale.
Le origini sono legate ai progressi dell'urbanizzazione e al successivo sviluppo dei trasporti pubblici dalla fine del 1800. Il termine apparso per la prima volta alla fine del 1800 in Svizzera non suscitò però grande interesse, fino al 1900 quando dopo la diffusione dell'automobile si intensificò e prese possesso il termine di agglomerato urbano.
Definito intorno al 1930, grazie ad un accordo preso tra le città svizzere e l'ufficio federale di statistica, con questo termine si delineava un territorio edificato senza soluzione di continuità, formato da un centro urbano con annessa cintura dove non oltre il 20% della popolazione presente doveva lavorare nel settore primario mentre 1/3 della popolazione doveva essere formata dai pendolari.
Tale fenomeno, crebbe in particolar modo nel dopoguerra grazie all'espansione del traffico privato, aggiungendosi intorno al 1970, i trasporti pubblici e il cambio strutturale del mondo del lavoro; con l'aumento del settore terziario e la suburbanizzazione del settore secondario.
Questi cambiamenti portarono alla fine degli anni novanta, una netta definizione del termine di agglomerati urbani, considerati fino ad allora solo nell'aspetto funzionale.
Negli ultimi anni, sono nati agglomerati urbani transfrontalieri, come ad esempio quelli di Basilea, di Ginevra, di Como e di Chiasso.
Mentre nel Canton Ticino e nella fascia del Lemano, sono sorti agglomerati contigui formati da vaste regioni urbane e multipolari con un deciso movimento dei pendolari.